pietro fortuna per openness

La salvezza, la redenzione e l'idea del bene, per indicare alcuni naturali approdi dell'arte, sono forse il corredo virtuoso della sua operosita' o l'esposizione dei privilegiati generi della letteratura? Vorrei capire se l'arte ha veramente bisogno di trascinarsi nel lutto, nel dolore, nella colpa. O questo è il repertorio di un dramma che tiene insieme tutte le parole per poter parlare ancora del mondo? Per dire che le cose hanno li' il loro luogo? E il nostro sguardo non sara' mai vano? Se invece, come credo, a noi artisti non fosse riservato nulla? Né il dolore, né la colpa, né gli sguardi saturi? Se, come credo, nulla possa essere soccorso e nulla possa ancora accadere? Possiamo, allora, dire che cio' che attendiamo si è da sempre disperso in ogni presente e non ci resta che il tempo vuoto e inservibile alla letteratura, mai antico, mai inedito, e che ci rende veramente incolpevoli.

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